Personale alla Galleria l’Intervallo
Roma – gennaio 1976
Articolo del critico M.C.
Immerso nella descrizione dei suoi paesaggi, non subisce richiami che lo conducano altrove, neppure per un attimo. I prati sfiorati dal vento, le piante lacustri sul bordo dell'acqua, i monti, costante presenza che tende a racchiudere un ben definito pezzo di mondo. costituiscono tanti piccoli, studiati universi, in cui la casa, la mandria, il pastore, hanno funzioni importanti, inserite in un importante contesto. Mancano i primi piani, volutamente, oppure il ruolo di protagonista è affidato, e con gioia, alla fila di pioppi, ai pini chiomati, ai tronchi robusti, resi un poco irreali da certe luci filtrate di effetto quasi fotografico. Perfino le case scalate di un paese conservano l'andamento piramidale della collina, evidenza casuale di una natura indubbiamente amata e compresa dall'autore.
